fr. Enrico SUSO
(? fine XIII sec. – 1366)
frate domenicano


Tra i noti maestri della scuola domenicana di spiritualità detta «dei mistici renani», spicca questo beato. Non si sa con precisione la data della nascita; probabilmente verso la fine del XIII secolo presso Costanza, da padre nobile ma ateo e dalla madre della famiglia Seuze, di cui prese il nome, molto religiosa. A 13 anni entrò nell’Ordine dei Predicatori.
Dotato di tenerezza e amore si distinse per austerità, pazienza e ascesi nelle grandi sofferenze causate dagli stessi suoi confratelli. Predicò con successo e si dedicò con particolare cura e attenzione alle monache dell’Ordine. Scrisse diversi trattati teologici, da subito ricercatissimi per il linguaggio vario e ricco di immagini. Nel suo più famoso, l’Horologium Sapientiae, insegna la spogliazione dei sensi e l’unione con Dio attraverso la contemplazione di Cristo. Al centro della sua esperienza, della sua opera e della sua predicazione, vi è la Passione di Cristo e i modi in cui si può partecipare alla sua esperienza di salvezza. La sua contemplazione è caratterizzata dall’abbandono a Dio, mediante la quale si è conformati a Cristo crocifisso e si è immersi nella sua misericordia.
L’amore per Gesù Cristo lo infiammò talmente che arrivò a incidersi sul petto le iniziali IHS (trascrizione latina dell’abbreviazione del nome greco di Gesù) con un ferro rovente. Dopo essere stato esiliato, insieme ai confratelli di Costanza, in seguito al conflitto tra l’Imperatore e il Papa, nel 1347 venne diffamato e, l’anno seguente, si trasferì nel convento di Ulma dove morì il 25 gennaio 1366. Il suo sepolcro fu devastato nel XVI secolo. Il 16 aprile 1861 venne beatificato da papa Gregorio XVI.

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