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Che scopo ho nella vita? Che senso ha ciò che sto facendo? Chi voglio essere? Credo che anche tu ti sia posta o posto, almeno una volta, queste domande. Ma hai trovato una risposta? E questa risposta davanti alla fatica, al dolore, agli ostacoli che incontri vale ancora? “Regge” alla prova dei fatti, allo scontro con la dura realtà della morte, oppure si sgretola, crolla, rivelandosi inconsistente? Alla fine della vita potremo dire: «Ne è valsa la pena»?
Più che sulla fine, che tanto non possiamo conoscere, crediamo sia importante fissare l’attenzione sul fine, il fine della nostra esistenza. E qui lo Spirito ci viene incontro con qualcosa che da soli non potremmo affermare con certezza: non siamo stati creati per finire nel nulla, per fonderci indistintamente con “il tutto”, siamo creati per una vita senza fine, una vita che si estende ben oltre i confini della nascita e della morte. Siamo chiamate e chiamati – sì, proprio noi – a vivere la vita di Dio, già da ora!
Vivere la vita di Dio è vivere l’amore, costruire comunione, essere pieni di gioia. Vivere la vita di Dio è lasciarci trasformare dallo Spirito Santo per diventare santi a nostra volta. Iniziando da oggi. Non santi “con l’aureola”, intendiamoci. Santi perché riconosciamo di essere figlie e figli amati di Dio, santi perché abitati da un desiderio grande di gustare in pienezza la vita, di dare vita, di portare agli altri ciò che ci fa vivere.
Un santo è uno che è in cammino per diventare davvero se stesso.
Sta diventando la persona unica che Dio voleva che fosse.
Ci sono tanti modi di diventare santi quanti sono gli esseri umani.
I santi sono persone che vivono davvero, amici di colui il cui nome è IO SONO.
fra TIMOTHY RADCLIFFE OP
Lo Spirito ci fa puntare in alto, ma non è facile nella vita di tutti i giorni mantenere lo sguardo fisso su questa méta. Sembra sempre che ci siano cose più urgenti, più accattivanti… Così rimandiamo, ci distraiamo, a volte ci dimentichiamo proprio a che cosa siamo stati chiamati. Ma senza uno scopo “valido” la nostra esistenza si spezzetta, si frantuma in tanti compiti, azioni, emozioni, sensazioni, esperienze, fughe… E noi ci troviamo stanchi, svuotati, ci sentiamo inutili.
Come spezzare questo circolo vizioso? Beh, prima di tutto fermiamoci e ri-sintonizziamoci con Colui che più di noi desidera che viviamo in pienezza la nostra vita. La preghiera serve proprio a questo! E poi ricordiamoci che la santità non è questione di complessi esercizi spirituali né di pratiche particolari di meditazione. La santità è un cammino, un cammino che si apre davanti a noi a partire dal punto in cui siamo.
La santità si gioca sulle piccole cose, che non sono affatto insignificanti. Perché, ad esempio, non smettiamo di lamentarci e impariamo a ringraziare per ciò che ci è dato? Il primo passo è semplice: non rimandarlo!
DOMENICO
personal trainer
ESERCIZI A SPIRITO LIBERO
esercizi semplici, ma non banali,
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