San Raimondo da Peñafort
(1175-1275)
Teologo saggio e geniale

San Raimondo è una figura di rilievo nella storia dell’Ordine, sia per la passione missionaria per la salvezza di tutti, sia per gli incarichi svolti.
Nasce in Spagna nel 1175 da una nobile famiglia catalana. Uomo di grande cultura e di altrettanta umiltà, fin da giovanissimo si dedica appassionatamente agli studi umanistici.
A trent’anni è docente universitario a Bologna, grande polo accademico dell’epoca. Lì aveva precedentemente conseguito la laurea in Diritto. Nel 1222, a meno di un anno dalla morte di san Domenico, entra nell’Ordine dei Predicatori da lui fondato. Si distingue per la sapienza e la grazia con cui insegna e predica. La sua fama si diffonde velocemente e fa sì che papa Gregorio IX lo chiami a Roma per comporre una raccolta di decretali pontificie. Opera che, per la saggezza e la genialità espressa, sarà punto di riferimento del Diritto ecclesiastico nei secoli successivi.
Nel 1238 viene eletto secondo successore di san Domenico. Dopo due anni chiede con insistenza, e ottiene, di poter lasciare l’incarico e torna in Spagna per dedicarsi totalmente alla predicazione e alla conversione dei non cristiani. A questo scopo fonda due conventi come centri di specializzazione missionaria e, grazie al suo ascendente e alla stima di cui gode in seno all’Ordine, esorta caldamente san Tommaso d’Aquino alla stesura della “Summa contra Gentiles”.
Sua grande passione sono i poveri e i sofferenti dei quali si fa difensore efficace.
Nell’opera “Somma sulla penitenza” Raimondo lascia il primo grande, geniale e organico trattato di pastorale.
Muore a Barcellona nel 1275 ed è sepolto nella cattedrale della città.

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